Google Ads non è solo un modo per spendere soldi sugli annunci. È uno strumento preciso che ti permette di parlare direttamente alle persone che cercano esattamente ciò che offri. Immagina di avere un cliente che digita “ristoranti vicino a me” sul suo telefono: con una campagna Search, il tuo locale potrebbe apparire tra i primi risultati, con un costo che dipende solo dai clic effettivi.
Ma Google Advertising non si limita alle ricerche testuali. Le campagne Display (quelle con i banner grafici su siti partner) ti aiutano a costruire riconoscibilità del brand, mentre le campagne Shopping sono la scelta ideale per gli e-commerce: mostrano direttamente i prodotti con prezzi e immagini, come una vetrina digitale.
Targeting avanzato: consente di selezionare utenti in base a posizione, interessi e comportamenti, aumentando del 30% le visite in-store per le aziende locali.
Ottimizzazione in tempo reale: metriche dettagliate permettono di modificare strategie dinamicamente, massimizzando il ROI (Redditività operativa che costituisce la misura della remunerazione del capitale investito in azienda a titolo di debito o di rischio. È data dal rapporto tra risultato operativo e capitale investito).
Google Ads ti permette di creare annunci pubblicitari brevi testuali o grafiche che appaiono nei risultati di ricerca di Google, sui siti partner e su YouTube. Questi annunci vengono mostrati in base alle “domande” (query) di ricerca degli utenti o ai loro interessi.
Ti aiutano a:
Mentre Google Ads è un investimento a breve termine, la SEO (Search Engine Optimization) è un lavoro di lungo respiro che ti regala visibilità gratuita.
Ma come funziona? Google valuta i siti in base a tre elementi chiave: contenuti utili, esperienza utente e autorità.
Scrivere articoli approfonditi che rispondano a domande reali (come “Come scegliere un buon vino”) non solo attira visitatori, ma mostra a Google che il tuo sito è affidabile.
Un esempio pratico? Se hai un blog di cucina, invece di scrivere “Ricetta della pizza”, prova con “Ricetta pizza margherita per principianti”. Questo tipo di long-tail keyword (parole chiave lunghe) ha meno concorrenza e cattura utenti con intenti specifici, aumentando le probabilità di conversione.
È sempre bene immedesimarsi nell’utente finale e chiedersi che cosa vorremmo trovare noi al suo posto in una pagina web. Un modo per personalizzare i contenuti è inserire suggerimenti nella pagina, come ad esempio i prodotti che potrebbero interessare all’utente perché ne ha già acquistati di simili (i famosi “ti potrebbe interessare anche”).
Essere suggeriti nei primi posti da Google è sinonimo di merito e di affidabilità. La SEO diventa un’attività strategica nel Customer Journey (Viaggio del Consumatore)
Affidarti a esperti nel campo del SEO può aiutarti a individuare rapidamente le aree di miglioramento e a implementare le strategie più efficaci per il posizionamento organico su Google.
Astieniti dalle tecniche black-hat che significa evitare strategie SEO non etiche o ingannevoli, fatte in modo per manipolare le classifiche dei motori di ricerca. Queste tattiche vanno contro le linee guida stabilite dai motori di ricerca e possono portare a penalizzazioni, tra cui la riduzione del posizionamento o addirittura la completa rimozione dagli elenchi degli indici di ricerca.
Prova a pensare ai backlink come raccomandazioni da parte di amici fidati. Se un sito importante del tuo settore cita un tuo contenuto, Google lo interpreta come un segnale di qualità. Ma attenzione: non basta accumulare link a caso.
La strategia vincente nel 2025 è creare contenuti così utili che altri siti vogliano citarli spontaneamente. Un esempio? Uno studio settoriale con dati esclusivi, o una guida pratica che risolve un problema comune. Evita invece di comprare link o scambiarli in modo artificiale: Google punisce queste pratiche, danneggiando il tuo posizionamento.
Oggi non basta scrivere contenuti generici. La personalizzazione è la chiave per connettersi con il pubblico. Se hai un e-commerce di abbigliamento, ad esempio, potresti creare guide come “Come vestirsi per un matrimonio estivo” invece di “Vestiti eleganti donna”.
Anche la localizzazione è cruciale: se gestisci un negozio fisico, ottimizzare per ricerche come “ristoranti in centro a Milano” ti aiuta a catturare clienti nella tua zona. Secondo vari esperti del settore i contenuti personalizzati aumentano del 25% le conversioni, perché si connettono con le esigenze reali delle persone.
Prima di investire tempo o denaro, è essenziale capire cosa cercano gli utenti e quindi analizzare approfonditamente il tuo pubblico. Strumenti come Google Keyword Planner o SEMrush ti aiutano a identificare parole chiave con alto potenziale e bassa concorrenza.
Un esempio concreto? Se vendi scarpe da corsa, invece di puntare su “scarpe da corsa” (termine generico e competitivo), prova con “scarpe da corsa per lunghe distanze”. Questo tipo di long-tail keyword ha meno utenti, ma sono persone che cercano esattamente quello che offri, con un intento d’acquisto più chiaro.
Google Advertising e SEO non sono in competizione: sono due ali della stessa strategia. Mentre gli annunci ti danno visibilità immediata, la SEO costruisce una presenza duratura.
Secondo Forbes Council, le aziende che integrano entrambi gli approcci vedono un aumento del 30% nelle conversioni rispetto a chi si concentra su uno solo. La chiave? Usare i dati delle campagne Ads per ottimizzare i contenuti SEO, e viceversa. Conclusione: non sei invisibile, devi solo farti trovare
In un mondo dove ogni secondo nascono migliaia di nuovi contenuti, emergere richiede strategia. Google Advertising ti dà la visibilità immediata, la SEO ti costruisce credibilità, i link ti fanno crescere in autorità, e la personalizzazione ti fa amare.
"La perfezione è irraggiungibile, però puoi trovarla nella presenza; la presenza dell’imperfezione"
Jeff Foster
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